Quando il titolare di una piccola attività mi dice: “ma io non voglio fare l’imprenditore, mi basta stare nel piccolo, fare il mio…“, io cerco di restare calmo per provare a spiegargli che, in realtà, sta commettendo un errore grave.
- Provo a dirgli che non crescere significa esporsi al rischio di farsi fagocitare dalla concorrenza… ma niente.
- Provo a dirgli che deve provare a pensare se riuscirà a lavorare da solo o quasi fino al giorno della pensione (immagina un idraulico che a settant’anni sale sui ponteggi)… ma niente.
- Provo a dirgli che restare piccoli significa pagarsi lo stipendio come se si fosse dei dipendenti ma senza le tutele di questi ultimi… ma niente.
Poi, però, gli dico:
“scusa, ma tu dici sempre che sei appassionato del tuo lavoro, che ti impegni al massimo, che fai tutti gli sforzi necessari per accontentare i tuoi clienti, ma ti rendi conto che il giorno in cui smetterai di lavorare dovrai tirare giù le serrande per sempre? E che questo significa che la tua attività, che dipende al 100% da te, in realtà NON VALE NULLA?”
Ah, aspetta un momento, qui riesco ad attirare l’attenzione del piccolo artigiano…
“Ma come? Stai dicendo che la mia attività non vale niente?“.
Già, sto dicendo proprio questo.
La tua attività, se dipende al 100% dalla tua presenza dal tuo lavoro, dalla tua creatività, dal tuo ingegno, dal tuo lavoro, non vale niente.
Non ci credi?
Prova a venderla…
I potenziali acquirenti, se un minimo competenti, chiederanno di verificare i bilanci, e magari lì funziona tutto. Poi ti chiederanno di guardare l’archivio dei clienti, e già iniziano i problemi “e se tu o uno dei dipendenti aprite da un’altra parte, mi perdo i clienti?” “i clienti sono sempre serviti da te? Questo significa che, senza di te, questi clienti non esistono!“.
Infine, vorranno vedere come l’attività è in grado di andare avanti da sola. E qui, son ca…voli amari!
Un’attività ha valore non solo quando produce fatturato ma anche, e soprattutto, quando può passare di mano in mano senza che si registrino problemi.
Se tu vendessi il tuo salone, il tuo ristorante, il tuo centro estetico, la tua attività di idraulica, quanti clienti resterebbero tali? E per quanto tempo, visto che potrebbero dileguarsi non appena dovessero capire che non ci sei più tu a organizzare il tutto? E non essendoci più tu a organizzare tutto, dove lo trovo io qualcuno che svolga quel lavoro al posto tuo?
INSOMMA, il potenziale acquirente ti direbbe: che cosa starei comprando, io, se i clienti non sono sicuri, le procedure non esistono, i dipendenti non ci sono o sono pronti a fare le valige?
Questo è il motivo per il quale il 90% delle piccole attività muore nel momento in cui il proprietario decide di smettere di lavorare!
Prova a vendere la tua attività, e lo scoprirai.
Al limite, ti possono corrispondere qualche migliaio di euro per arredamenti e macchinari…
E tu hai lavorato tutta la vita per questo?
Hai lavorato con passione per decenni senza costruire nulla che possa, un giorno, essere venduta?
Se ti libererai dalla mentalità del bottegaio, capirai di dover costruire un’impresa, non una botteguccia senza futuro.
Se costruirai un’impresa, un giorno potrai venderla o cederla a un figlio, senza che ci siano degli scossoni e dei cali di fatturato.
Solo a quel punto potrai davvero essere felice di aver costruito qualcosa di importante e duraturo.
Inutile dire che se vuoi capire come creare la tua impresa liberandoti dalla mentalità del bottegaio, devi accaparrarti una copia del mio “Da Bottegaio da Commerciante di Successo“, su Amazon: https://amzn.to/36Avd4h