Chiamiamo un XXX al volo?
Sì, dai, guardiamo sulla App cosa c’è di interessante“…

Questa è ormai la scenetta tipica che si svolge in moltissime città italiane ogni sera, laddove per “XXX” sono da intendersi i servizi di consegna a domicilio dei cibi del ristorante. Non faccio nomi perché ho intenzione di farti capire che se hai un ristorante non dovresti in alcun modo lavorare con loro!

Cosa succede, infatti, quando usi l’Amazon dei cibi (che, però, di Amazon ha più che altro gli svantaggi, lato imprenditore)?

Succede che l’App in questione raccoglie i tuoi dati, ti obbliga ad aderire alla politica di gestione dei dati personali, e ti consente di scegliere da quale ristorante far arrivare la cena.

Per i clienti, è una figata! Io non sono un assiduo utilizzatore di questi servizi, ma ammetto di averli testati con successo.

Certo, provo un po’ di compassione per quei poveri ragazzi che vanno in giro in bici al freddo e ai quali cerco di dare una mancia di almeno un paio di euro tanto per sentirmi apposto con la coscienza, ma tutto sommato è un lavoro come altri…

Ma se sei tu il titolare del ristorante?

Come sempre, da un lato c’è il modo di pensare del bottegaio e, dall’altro, quello del commerciante di successo.

Il bottegaio pensa: però, che figata! Io mi metto sull’App a costi del tutto risibili, loro mi mandano i clienti senza alcuno sbattimento. Arriva l’omino in bici, fa l’ordinazione, paga subito, e io sono felice e contento perché a fine servizio ho incassato quei 100 euro che a volte mi salvano la serata.

Il commerciante di successo, invece, dapprima è tentato dal ragionamento: “figo, fanno tutto loro!”, poi, però, allarga i suoi orizzonti, pensando: “alt, aspetta un attimo… questi raccolgono i dati dei miei clienti, che diventano poi LORO clienti, visto che poi gli mostrano consigli e pubblicità di attività mie concorrenti. Inoltre, magari percorrono 5 km in bici, il cibo arriva mal presentato, e io ci perdo la faccia“.

Pensa e ripensa, e infine il commerciante di successo capisce che:

1) Meglio non sputtanare la qualità di ciò che esce dalla cucina affidandosi alla consegna a domicilio: a meno che non si tratti di una pizzeria o di una rosticceria, il cibo si consuma al ristorante. Se vuoi posizionare in alto il tuo locale, non fai consegna a domicilio;

2) Se proprio decidi di consegnare a domicilio, devi controllare in modo diretto la filiera della consegna. Soprattutto relativamente ai dati dei clienti. I clienti sono i tuoi, i dati devono essere i tuoi, perché devi essere poi TU a ricontattare queste persone al fine di proporgli nuove offerte per il TUO locale, non per quello degli altri! Se vuoi nuovi clienti, fai TU delle azioni di marketing per attirarli nel tuo locale, senza ricorrere alla scorciatoia delle App di consegna del cibo.

Come in ogni tipologia di attività, il bottegaio cerca la soluzione scorciatoia (l’app, il social media manager, le varie forme di cashback, eccetera), mentre il commerciante di successo riesce a guardare più lontano e capisce che il marketing è un compito dell’imprenditore e non può essere appaltato ad un’App. E comprende che i dati dei propri clienti sono una risorsa importantissima che non va assolutamente condivisa con i concorrenti. Leggi questo post se vuoi aumentare le vendite in negozio.

A te la scelta: continuare a ragionare come un bottegaio e accontentarsi di come stanno andando le cose finora, oppure prendere il controllo della tua attività e costruire un business di successo anche se gestisci un negozio locale.

In quest’ultimo caso, ti invito a leggere il mio libro “Da Bottegaio a Commerciante di Successo“, cliccando qui: https://www.amazon.it/Bottegaio-Commerciante-Successo

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