Da giorni circola questa immagine in molti profili Facebook, scatenando la solita ondata di like di indignazione, all’urlo di “Amazon cattiva ci porta via il lavoro e fa chiudere i negozi!”.

Mi ricorda un po’ il battibecco che ho avuto su Twitter pochi giorni fa con un esimio sindacalista che attribuiva ai centri commerciali ed Amazon la causa dei problemi dell’Italia. Io gli ho detto, ironicamente, che chiaramente lui non andava mai al centro commerciale e non ordinava su Amazon, ricevendo come risposta: “ma che dici? Certo che vado al centro commerciale e compro su Amazon, so di cosa parlo!“.

Ecco, la solita storia dell’italiano con il cuore a sinistra e il portafogli a destra… tutti onesti fin quando si tratta degli altri, ma poi, “cosa vuoi che sia parcheggiare 10 minuti nel posto degli invalidi?“.

La verità è che è vero che Amazon sta portando alla chiusura molte piccole attività, così come accaduto in passato ai centri commerciali (i quali sono a loro volta vittime del commercio elettronico).

Solo che la soluzione non è quella di ribellarsi ad Amazon invitando la gente a non usufruirne più, quanto quella di adattarsi al cambiamento e agire di conseguenza.

Posto che, ci scommetto tutto quello che ho, chi pubblica immagini come questa è il primo ad acquistare online, perché un cliente dovrebbe rinunciare a:

  • effettuare un acquisto con due click, in pigiama, da casa, a qualunque ora del giorno o della notte;
  • confrontare il prodotto con altri 100, leggendo le recensioni dei clienti;
  • pagare in modo sicuro (mai nessuno è stato truffato su Amazon);
  • ricevere la merce il giorno dopo, gratis (se cliente Prime);
  • poter restituire il prodotto non funzionante, o di cui non si è soddisfatti, con due click, senza prendersi gli insulti del commerciante?

No, non c’è nessuno che possa competere con questi vantaggi.

Ma il problema, quando a postare queste foto sono i commercianti, è che non si comprende la natura umana del consumatore: il consumatore, OGNI CONSUMATORE, anche te ed io, è profondamente e inesorabilmente, egoista!

Quando una persona compra non pensa al bene degli altri, del commerciante, di Greta… pensa a quel che gli interessa maggiormente: al prezzo e all’utilità del prodotto. Stop. Tutto il resto sono minchiate. Grandissime, colossali, minchiate.

Conosco commercianti che criticano chi va nei negozi a provare le scarpe per poi comprarle online che fa la stessa cosa nei negozi di abbigliamento… ognuno per se, e l’egoismo trionfi!
Basta cazzate, quindi.

Se se un dipendente, libero di pensarla come meglio credi.

Se sei il titolare di una piccola attività, smetti di perdere tempo dietro queste fesserie, e concentrati sulla frase: “i clienti sono profondamente, e inesorabilmente, egoisti“.

Analizzala con cura, perché è in essa che troverai il modo per difenderti da Amazon.

Il tuo compito è quello di fare in modo che il tuo servizio, la tua consulenza, l’esperienza che fai vivere al cliente non sia barattabile e sostituibile con il vantaggio di acquistare su Amazon.

Trova questo motivo e comunicalo con costanza, come un martello.

Solo se il cliente arriverà a pensare qualcosa tipo: “va bene, su Amazon costa meno e posso acquistare da casa e fare il reso senza problemi ma, in quel negozio, ho questo vantaggio…” allora potrai difenderti da Amazon.

Questo è il modo di ragionare del commerciante.

Il bottegaio, invece, si limita a indignarsi, senza ragionare e senza reagire… quando poi scoprirà che Amazon avrà vinto, non gli resterà che prendersela con i clienti che non fanno altro che comportarsi come si comporta lui stesso quando indossa i loro panni…

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