Se c’è una trasmissione che parla di cucina che gode di consensi pressoché unanimi, quella è 4 Ristoranti, condotto da Alessandro Borghese.

Ogni puntata viene vista da centinaia di migliaia di persone, grazie anche ad una programmazione che fa sì che praticamente vada in onda a ogni ora, su qualche canale satellitare o digitale terrestre.

Perché piace la trasmissione? Beh, non è questo ciò di cui ti voglio parlare, ma è bene specificarlo: la trasmissione piace perché è credibile. O, perlomeno, lo è molto di più rispetto alle innumerevoli altre trasmissioni a tema. Alessandro Borghese è simpatico e lascia la scena ai ristoratori, che, spesso, riescono a dare il peggio di loro.

E questo è l’argomento che mi interessa trattare.

Sono fermamente convinto, infatti, che spesso ottime idee imprenditoriali, e un’elevata capacità tecnica, siano vanificate dalla mentalità da bottegaio dei titolari delle relative attività.

Il caso 4 Ristoranti è emblematico e, ogni volta che guardo una puntata, non riesco a capacitarmi del fatto che la maggior parte dei ristoratori partecipanti non abbia compreso il vero senso della trasmissione, che non è vincere i 5 mila euro della puntata, ma far venire la voglia a chi guarda da casa, di prenotare in quel ristorante non appena possibile.

Come confermato in un recente articolo di Vice, quel che accade dopo la partecipazione alla trasmissione è una vera e propria manna dal cielo per i ristoratori coinvolti: centinaia di prenotazioni, locale sempre pieno e un’onda che non si attenua neanche dopo mesi dalla prima messa in onda della puntata.

Si fa un gran parlare, oggi, del marketing online, della visibilità sui social, su Facebook, su Instagram, ma la televisione continua ad essere il media più seguito e anche quello ritenuto più credibile e affidabile. Televisione, e radio, sono ancora oggi molto più efficaci per promuovere la propria attività rispetto a Facebook, Google e affini. Specialmente se non parliamo di pubblicità vera e propria ma di quelle che possono venire inserite nella categoria Pubbliche Relazioni. Le Pubbliche Relazioni, come spiego nel mio libro “Da Bottegaio a Commerciante di Successo“, rappresentano, ancor oggi, la miglior forma di promozione di una attività. Esse, infatti, prevedono che, a certificare la qualità di un servizio, o di un prodotto, non siano i titolari dell’attività stessa (questa è la pubblicità) ma altre persone o altri media. Quando a farlo è un media autorevole come la tv, la radio, o un giornale, il potenziale cliente è portato a ritenere attendibile quella forma di promozione.

 

Quel che a me fa veramente incazzare è il fatto che i ristoratori sembrano non comprendere che la cosa più importante, in quella trasmissione, non è incassare il premio di 5.000 euro, quanto il convincere, con i propri piatti, ma anche con la propria simpatia, tantissime persone a prenotare una cena nel loro ristorante piuttosto che in quello dei commensali!

Certo, certo, vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta (ops… a volte mi scappa), ma in questo caso non è così scontato: in ogni casa italiana ci si divide sul verdetto: per me avrebbe meritato Tizio, per mia moglie avrebbe meritato Caio, per mia figlia avrebbe meritato Sempronio… Questo significa che vincere pur riuscendo fortemente antipatici è un grave errore, perché genera emozioni negative da parte dei telespettatori.

Venire selezionati per partecipare a 4 Ristoranti è una vera e propria manna dal cielo che dovrebbe essere non solo benedetta da ogni ristoratore selezionato, ma anche incentivata!

Le attività che seguo a livello di marketing, infatti, sanno come sfruttare la forza delle Pubbliche Relazione convincendo, in modo del tutto legale, sia chiaro!, i mass media a parlare di loro. Tanto per fare un esempio, il mio precedente libro, “Il marketing non serve a un ca**o“, scritto assieme a Michela Ferracuti, è stato addirittura presentato a Radio Deejay, nel febbraio del 2019.

Se gestisci una piccola attività puoi pensare che venire selezionati per partecipare a una trasmissione televisiva o radiofonica sia solo un colpo di fortuna, oppure puoi adoperarti per fare in modo che la cosa possa accadere con maggiori probabilità.

Se crei un piano strategico secondo il Metodo SetUp, quello che ho messo a punto io dopo anni di esperienza nel settore del marketing per le piccole attività, e di cui parlo nel mio libro “Da Bottegaio a Commerciante di Succcesso”, le probabilità di venire invitati a parlare della propria attività sui mass media aumenta vertiginosamente.

L’importante, però, è capire che il vero risultato da portare a casa è proprio la partecipazione alla trasmissione e non la vittoria, nel caso si assegni un premio finale.

Fare bella figura, risultare simpatici, empatici, propositivi, rispettosi del lavoro dei colleghi e assegnare voti giusti ai propri rivali è più importante della vittoria stessa.

Non ho dati a supporto di questa affermazione ma penso che la maggior parte dei telespettatori non andrebbe mai al ristorante il cui proprietario per tutta la puntata non ha fatto altro che assegnare voti bassi agli avversari per poter vincere il premio finale. La classica frase: “sì, le portate erano buone, quindi ho dato 5” non fa solo sorridere ironicamente Alessandro Borghese, ma attira le ire dei telespettatori italiani che, lo ricordiamo, poi possono trasformarsi in clienti!

Conduco da anni una battaglia feroce contro la mentalità da bottegaio di molti commercianti italiani e basta guardare una puntata qualunque di 4 Ristoranti per individuare chi ne è colpito. Generalmente, infatti, ha la mentalità da bottegaio il ristoratore:

  • i cui piatti sono gli unici buoni, gli altri sono tutti sbagliati;
  • che cerca il pelo nell’uovo ovunque (salvo commettere gli stessi errori quando è il suo turno);
  • che reagisce con maleducazione a qualunque critica, anche costruttiva;
  • che pensa di sapere tutto lui;
  • che non ammette che le persone possano avere gusti differenti;
  • che crede di essere l’unico furbo in un mondo di idioti;
  • che non cerca l’empatia con i clienti ma si concentra solo ed esclusivamente sulla presunta qualità delle portate.

E’ davvero triste e sconsolante vedere quante piccole attività siano gestite in modo davvero eccezionale da parte dei loro titolari, che però non riescono a ottenere il successo che meritano a causa della loro mentalità chiusa e non aperta agli aspetti che davvero fanno la differenza.

L’attenzione eccessiva alla qualità viene vanificata dalla scarsa attenzione a ciò che davvero desidera il cliente (che, in un ristorante, non va solo per mangiare bene ma per vivere un momento sereno e conviviale con il partner, gli amici o i parenti) e dalla limitatezza dei propri orizzonti imprenditoriali.

Rimuovere gli ostacoli che non consento ai titolari di ottenere i risultati che meritano è il mio principale compito. Se vuoi liberarti per sempre degli ostacoli che limitano il tuo successo, leggi il mio libro “Da Bottegaio a Commerciante di Successo“, cliccando qui o nel banner qui sotto:

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